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Gronda di Ponente: la relazione conclusiva di ASPI

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Venerdì 29 maggio ASPI ha pubblicato la relazione conclusiva a seguito del dibattito pubblico.

Nella relazione, ASPI individua il tracciato della Gronda di Ponente che verrà posto al vaglio degli enti locali per l’approvazione.

Nessuna delle cinque alternative presentate in sede di dibattito è stata scelta. ASPI ha presentato un nuovo progetto, in gran parte mutuato dalla precedente opzione 2, che prevede l’attraversamento del Polcevera a Bolzaneto nei pressi dei “mercati generali”. Ma sono molte le modifiche apportate rispetto ai progetti precedenti, a cominciare dall’estremo ponente di Vesima e Crevari, nella zona della Val Cerusa ed anche sulla sponda sinistra del Polcevera nella zona di Rivarolo.

Concentriamoci sul tracciato proposto per la zona di Rivarolo.

La Gronda a Rivarolo

La Gronda a Rivarolo

Nell’immagine a fianco possiamo vedere in rosso il nuovo tracciato in galleria, in azzurro le tratte del nuovo tracciato in viadotto, e in verde il tracciato dell’autostrada attuale.

Rispetto al progetto originario sono drasticamente state ridotte le tratte in viadotto in favore delle tratte in galleria. Non è più previsto alcun viadotto nel tratto tra Certosa e Rivarolo, tutta la tratta scorrerà in galleria. In alta Val Torbella vi saranno due brevi viadotti nei pressi dell’uscita dell’attuale galleria Sperone, mentre tutti i viadotti e le tratte all’aperto precedentemente previsti tra Via Vezzani, Salita al Garbo e sotto l’abitato del Cige sono state stralciati.

Ora comincia l’iter di approvazione dell’opera. Vorremmo ricordare che l’iter consta di diversi passaggi, tra cui anche la Verifica di Impatto Ambientale (VIA), oltre che dell’approvazione del progetto preliminare prima e di quello definitivo poi.

Il contributo che i cittadini della zona di Via Piombelli, e più in generale di Rivarolo, hanno cercato di dare per migliorare e rendere meno impattante l’opera, si è concentrato sul tratto che ci coinvolge direttamente, non perché siamo insensibili nei confronti dei disagi che quest’opera può creare altrove, bensì perché questa è la zona che conosciamo meglio e su cui abbiamo potuto con cognizione di causa fornire delle opzioni alternative supportate da adeguata logica.

Chi scrive non ha una posizione nettamente a favore della realizzazione dell’opera né nettamente contraria. Ci sono elementi a sostegno e contro entrambe le ipotesi.

Le tesi a sostegno della realizzazione dell’opera sono che può alleggerire di traffico le tratte esistenti dell’A10 e dell’A7 che scorrono in gran parte a stretto contatto con le abitazioni, contribuendo a generare un forte inquinamento atmosferico e acustico certamente dannoso per la salute di decine di migliaia di genovesi. Le nuove tratte potranno portar fuori dall’ambito urbano circa il 50% dei transiti sulla rete autostradale genovese (almeno secondo le stime di ASPI) e decongestioneranno la rete attuale; garantiranno velocità medie di percorrenza più elevata, quindi tempi di spostamento inferiori agli attuali. Potranno esserci quindi vantaggi sia per i residenti delle zone adiacenti all’attuale autostrada, sia per gli utenti della rete.

Per contro gli elementi sfavorevoli sono che le nuove tratte creeranno nuovi danni ambientali e sociali sia in zone già oggi penalizzate dai preesistenti tracciati (ad esempio la Val Cerusa) sia in aree che attualmente non vedono la presenza di autostrade, come la Val Varenna o la zona di San Biagio nei pressi di Bolzaneto. Non dimentichiamo inoltre la fragilità geologica e idrogeologica del nostro territorio, già più volte sconvolto da eventi alluvionali di grande: rilevanza: pertanto qualsiasi progetto prima di essere realizzato dovrà essere preceduto da attentissime analisi idro-geologiche.

Ci sono inoltre considerazioni di opportunità economica, oltreché di tipo di sviluppo che vogliamo dare al territorio, di tipo di trasporto che vogliamo privilegiare (pubblico o privato), di scenari futuri dove la disponibilità di petrolio potrebbe diminuire e le fonti di energia ad esso alternative non essere ancora sufficientemente sviluppate, ecc. Tutti elementi di dibattito (politico) molto interessanti ma che, almeno al momento, esulano dai temi trattati in questo sito. Ma non dovrebbero esulare dall’agenda politica.

Ora la parola passa alle istituzioni, che dovranno decidere se approvare o bocciare il progetto presentato da ASPI.


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